In data 3 marzo ha avuto luogo nella nostra sede un plenum di studio e riflessione in preparazione al collegio docenti congiunto tra le sedi di Lodrino, Biasca e Castione, del 9 marzo 2015 che, presente il direttore della Divisione Scuola Emanuele Berger, prevedeva una presentazione del documento in consultazione “La scuola che verrà”. Successivamente si è costituito un gruppo di lavoro per la stesura della presa di posizione.

In generale si valuta in modo positivo l’apertura alla discussione del sistema scolastico obbligatorio ticinese e quindi la propensione verso l’innovazione e il miglioramento della qualità della scuola.

La strategia proposta verte sulla condivisione preliminare di principi da declinare in seguito. Di primo acchito sembra una procedura coinvolgente e innovativa; dopo un’attenta valutazione emerge invece una grande difficoltà nel doversi pronunciare su una serie di proclami estremamente ampi e dai contorni eccessivamente vaghi. A livello razionale è un compito arduo che induce inevitabilmente ad una buona dose di cautela. A qualsiasi principio troppo generico vien spontaneo aderire in modo condizionato. Di conseguenza ci appare poco utile sbilanciarci nel sostenere o nel criticare i principi piuttosto vaghi, che permettono più declinazioni e che potrebbero condurre a risvolti nella pratica quotidiana per ora non chiari.

Ci sentiamo comunque di aderire ad alcune proposte, che ci appaiono già sufficientemente delineate, quali:

– incoraggiare la collaborazione tra docenti;

– concordare con i settori del secondario II la definizione di criteri di ammissione coerenti con le modalità di valutazione della scuola obbligatoria;

– offrire delle forme didattiche differenziate;

– incrementare l’offerta di opzioni;

– creare degli spazi funzionali.

Parallelamente nutriamo serie riserve sui seguenti aspetti:

– soppressione di requisiti minimi per l’accesso alle scuole successive alla scuola media;

– conferire a tutti gli allievi una licenza al termine della scuola obbligatoria, senza alcuna condizione minima.

Il collegio docenti della scuola media di Lodrino, alla luce di queste considerazioni, desidera una “scuola che verrà”, che evolva secondo contenuti che non siano disgiunti dalla forma e realisticamente applicabili. Auspica inoltre che il coinvolgimento degli insegnanti si traduca in una reale valorizzazione delle loro esperienze e delle loro riflessioni, anche quando sono divergenti.