Ai colleghi insegnanti del cantone Ticino
Care colleghe, cari colleghi,
è con immenso piacere che il comitato unitario di lotta del personale dei servizi pubblici di Ginevra ha preso conoscenza del vostro « sciopero al contrario » del 23 marzo. Tale sciopero sarà anche al contrario, ma si esprime soprattutto contro le politiche di tagli della spesa pubblica portate avanti dai vari governi cantonali così come contro il disprezzo manifestato dal Consiglio di Stato nei confronti del personale insegnante.
Che la via della lotta, dell’insubordinazione di chi lavora, sia il solo e vero strumento che permette di far valere le nostre ragioni, é più che provato. Sono infatti stati i sette giorni di sciopero e la decina di manifestazioni dei pubblici dipendenti ginevrini che hanno impedito al governo cantonale di Ginevra di imporre l’aumento delle ore di lavoro, di generalizzare il lavoro a tempo (e salario) parziale, di ridurre gli effettivi del personale e di introdurre delle facilitazioni nella pratica di licenziamento.
Ed è stata la stessa lotta che ci ha permesso di costruire tra di noi, salariati del servizio pubblico, una identità comune, una solidarietà che vanno ben oltre le
specificità del lavoro svolto da ognuno. Si è così contribuito a creare un sentimento di forza e di fiducia nella nostra capacità di agire e intervenire sulle nostre condizioni di lavoro e sul senso dello stesso, il che non è cosa da poco.
Dopo tale lotta, non possiamo che rallegrarci che altrove in Svizzera, altri colleghi riprendano attraverso lo sciopero -anche se di una natura particolare- la lotta contro la austerity. In questo senso, la vostra lotta confluisce con la nostra, ne è il prolungamento, è, semplicemente, anche la nostra.
Ecco perché auguriamo pieno successo alla vostra mobilitazione, incominciata con l’atto di disobbedienza del 23 marzo e che sarà verosimilmente chiamata a
prolungarsi.
A nome del comitato unitario di lotta del personale dei servizi pubblici,
Pour le Cartel intersyndical
Marc Simeth
Pour le Syndicat suisse des
services publics
Paolo Gilardi