Nuove tecnologie e apprendimento
Verso una scuola senza libri?
L’incontro è previsto per
Martedì 24 febbraio
alle ore 20.15
nell’Aula Multimediale
del Liceo di Bellinzona
(posteggi della scuola a disposizione)
“Il colonialismo digitale è un’ideologia, cioè un insieme di idee. La tesi principale del colonialismo digitale è che tutto quello che può diventare digitale, deve diventarlo. Il motivo per cui va considerato come un’ideologia è che così si può decidere di accettarla o rifiutarla. Dipende da noi: non c’è bisogno di rifiutare tutto quello che è digitale né di accettare tutto; negoziare la loro introduzione e il loro sviluppo è l’atteggiamento più saggio.”
Quanto affermato da Casati in una recente intervista legittima il dibattito attorno all’uso delle nuove tecnologie nella scuola, spesso acriticamente evitato ricorrendo all’imperativo della modernizzazione, delle nuove realtà dell’informazione e dell’apprendimento, dello stare al passo con le esigenze dei cosiddetti nativi digitali.
Sono interessanti i dati emersi da uno studio recente dell’università Bicocca: le nuove tecnologie si associano positivamente all’apprendimento fintantoché se ne fa un uso modico. Quando diventano invasive il rendimento scende a livelli inferiori di quelli che si hanno senza tecnologie.
A partire da queste premesse abbiamo chiesto a Roberto Casati di rispondere ad alcune domande che sicuramente tanti di noi si pongono:
- In che termini si può parlare oggi di colonialismo digitale?
- In che misura il digitale influenza i processi di apprendimento? Vi è una differenza tra la lettura su carta o su tablet?
- Esistono dei dati sul rendimento scolastico che giustifichino l’investimento in tecnologia?
- Se l’abitudine alla playstation facesse veramente sì che i bambini e gli adolescenti si annoino a stare in classe, come deve agire la scuola?
- In che misura la scuola deve venire riformata per integrare le nuove tecnologie nell’insegnamento?
Roberto Casati è un filosofo italiano che vive e lavora a Parigi. Direttore di Ricerca del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) all’Institut Nicod, Ecole Normale Supérieure di Parigi.
Esperto di scienze cognitive si interroga da tempo sui rapporti che intercorrono tra lo sviluppo cognitivo e l’uso delle moderne tecnologie digitali.
È autore di numerosi saggi e articoli scientifici, tra cui Contro il colonialismo digitale: istruzioni per continuare a leggere, Laterza, 2013.