Lo scorso 19 ottobre il Gran Consiglio ha approvato un decreto legislativo “concernente il pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025” (45 sì e 39 no). Tale atto parlamentare obbligherà il governo a raggiungere questo obiettivo prioritariamente attraverso misure di contenimento della spesa. Il rischio evidente è quello di ritrovarci di nuovo, nei prossimi anni, di fronte a programmi di tagli alla spesa pubblica a cui tutti i settori dello Stato dovranno partecipare, scuola compresa.
Come Movimento della Scuola non possiamo non opporci a questa prospettiva:
- Nelle classifiche intercantonali, la spesa per il settore scolastico e gli stipendi degli insegnanti in Ticino sono agli ultimi posti. Dopo 25 anni di peggioramento delle condizioni di lavoro e salariali (e di fronte al paventato netto peggioramento del nostro futuro pensionistico), la prospettiva di nuovi tagli alla scuola e agli stipendi dei docenti non è più ammissibile.
- In generale, è inaccettabile che da una parte si continui a chiedere sacrifici al personale e agli utenti del servizio pubblico – con un conseguente peggioramento sia delle condizioni di vita dei dipendenti pubblici, sia dell’offerta delle prestazioni che lo Stato dovrebbe garantire a tutta la cittadinanza – e dall’altra si perseveri nello svuotare le casse pubbliche attraverso sgravi fiscali a favore perlopiù delle grandi fortune.
- In una situazione di crisi e di incertezza sociale come quella che stiamo vivendo, è decisivo che la spesa pubblica cresca (ricordiamo che viviamo in un paese che ha tassi di indebitamento pubblico irrisori rispetto a qualunque nostro “vicino”, costi della pandemia compresi!). Gli investimenti in settori come la sanità, l’aiuto sociale, la scuola, sono fondamentali affinché si possano ridurre le conseguenze sociali del momento di difficoltà che stiamo attraversando.
Facciamo quindi appello ai docenti e alle docenti di tutte le sedi del cantone affinché contribuiscano alla raccolta di firme per il referendum lanciato contro questo decreto legislativo.
Attenzione: possono firmare solo gli aventi diritto al voto in Svizzera e su ogni lista ci possono essere solo i cittadini del Comune di riferimento (ogni Comune, un foglio).
Ogni firma conta! Non esitare a rispedire pure i formulari incompleti (anche solo con la tua firma).