Qualche settimana fa gli insegnanti del settore medio superiore si sono visti recapitare una lettera con la quale il direttore della SIMS, Daniele Sartori, ha comunicato che l’indennità prevista per gli esami di maturità, che secondo gli accordi sindacali siglati nel 2019 avrebbe dovuto essere corrisposta a partire dal 2021, quest’anno non ci sarà: la proposta è stata di recente bocciata dall’organo che doveva prendere in ultima istanza la decisione, il Consiglio di Stato (v. lettera allegata in fondo alla pagina).

Siamo basiti: non solo perché la misura era stata presentata ai docenti come “acquisita”, non solo perché così si sarebbero semplicemente messe le scuole medie superiori in linea con quanto già avviene da tempo nel settore professionale, ma anche e soprattutto perché – considerato il carattere irrisorio della cifra risparmiata (150.000 franchi circa) – si è evidentemente di fronte a un segnale politico. Non è difficile leggere dietro questa decisione l’idea che gli insegnanti (e i dipendenti dello stato in generale) dovranno essere una di quella categorie a cui far pagare, più che ad altre, la crisi finanziaria che si preannuncia. È musica che i docenti conoscono bene, da almeno un ventennio, musica che – di fronte ai sacrifici che sono stati compiuti nel mondo della scuola nell’ultimo anno e mezzo – suona particolarmente stonata.

C’è di che arrabbiarsi. Sia il collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona, sia quello del Liceo Lugano 1 hanno approvato una presa di posizione sulla questione.

Risoluzione del collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona

Dalla lettera del 16 aprile che la SIMS ha inviato a tutti i docenti delle scuole medie superiori, traspare in modo evidente il comprensibile imbarazzo del caposezione nel comunicare che l’Autorità ha deciso di venire meno ad un accordo siglato nel 2019 con i sindacati, accampando ragioni di bilancio pubblico.

La comunicazione risulta tardiva nella forma e intempestiva e incomprensibile nel merito.

Tardiva considerando che la decisione di non finanziare le indennità promesse risale forzatamente all’autunno 2020, quando è stato stilato il preventivo 2021.

Intempestiva in quanto in questo periodo non si giustifica in alcun modo, dal punto di vista economico, qualsiasi manovra restrittiva che penalizzi i redditi.

Infine, risulta incomprensibile la ragione per la quale il corpo docente non possa essere incluso fra i beneficiari di indennità in un periodo in cui anch’essi hanno mostrato professionalità e dedizione a fronte delle enormi difficoltà e dei non trascurabili rischi dettati dalla pandemia. A questo proposito, occorre rammentare che, al di là della situazione contingente, nel complesso ai docenti della scuola pubblica (salvo piccole eccezioni nel settore primario) non è stato riconosciuto alcun adeguamento salariale da più di vent’anni e, anzi, gli insegnanti sono stati oggetto di una sequela di penalizzazioni sul piano salariale e pensionistico.

Per queste ragioni il Collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona esprime il proprio disappunto e la propria opposizione alla decisione del Governo e chiede che l’indennità 2020-2021 venga corrisposta retroattivamente con quella dell’anno scolastico 2021-2022.

Bellinzona, 11 maggio 2021

Lettera del collegio dei docenti del Liceo Lugano 1

All’attenzione del responsabile del Dipartimento Educazione Cultura e Sport, Onorevole Consigliere di Stato Manuele Bertoli.

Nelle scorse settimane abbiamo ricevuto la notifica della Sezione dell’Insegnamento Medio Superiore relativa al mancato riconoscimento dell’annunciata indennità pari a 30.- franchi per allievo seguito agli esami di maturità. I nostri rappresentanti sindacali ci hanno informato che la decisione è stata presa dal Consiglio di Stato, che non ha avallato la proposta del Dipartimento Educazione Cultura e Sport.

Siamo stupiti nello scoprire che il Dipartimento abbia divulgato l’informazione ai dipendenti prima di averla sottoposta all’organo decisionale: la medesima è frutto di una trattativa tra le parti durata più di un anno e ha avuto origine da una petizione lanciata da OCST e VPOD sottoscritta da centinaia di docenti liceali. Ci interroghiamo pure sull’effettivo impegno dipartimentale nel sostenere la proposta dato il suo esiguo impatto economico (stimabile in circa 150’000.- franchi) che, come proposto inutilmente dal Collegio dei nostri Direttori, avrebbe potuto essere coperto con il risparmio ottenuto dall’inesistenza dei rimborsi per i docenti per le gite di classe, sospese a causa della pandemia.

Confidiamo quindi che il Dipartimento riesca a convincere il Consiglio di Stato della necessità di implementare la misura in oggetto già per la sessione di esami che si avvicina (se necessario prevedendo un riconoscimento retroattivo il prossimo anno).

25 maggio 2021

Approvato con 87 voti a favore, 11 contrari e 18 astenuti.