Riceviamo e pubblichiamo le prese di posizione adottate dal collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona e da quello del Liceo Lugano 1 sui paventati peggioramenti del regime pensionistico dei funzionari pubblici e dei docenti.

Presa di posizione del Liceo di Bellinzona

Nella comunicazione di fine anno da parte della nostra cassa pensione (IPCT) abbiamo appreso della decisione del Consiglio di Amministrazione (dello scorso 8 ottobre) della modifica di alcuni articoli del Regolamento di previdenza dell’IPCT.

In particolare, si è deciso di ridurre le pensioni vedovili in aspettativa; una riduzione che, seppur con gradi diversi (dal 25% al 10%), tocca tutti gli assicurati alla cassa, siano essi attivi, già in pensione o attivi al beneficio delle garanzie previste dalla riforma del 2013.

La stessa comunicazione ci informa che “A breve termine è in effetti prevista una riduzione importante dei tassi di conversione…a 65 anni questo tasso passerà dal 6,17% al 5% circa”. Questo significherà, per tutti coloro che non hanno alcuna garanzia, cioè la stragrande maggioranza degli assicurati e delle assicurate, una ulteriore diminuzione delle rendite. Ricordiamo che già con la riforma del 2013 tutti gli assicurati con un’età allora inferiore ai 50 anni hanno subito una diminuzione delle rendite di circa il 20%.

Alla base di queste decisioni vi sarebbe l’insufficiente grado di copertura della cassa, legato al sostanziale fallimento della riforma del 2013. Come si evince anche dalla comunicazione, gli obiettivi che il Parlamento si era dato: aumentare il grado di copertura e far contribuire al “risanamento” della cassa i beneficiari di rendite e delle garanzie.

Entrambi gli obiettivi non sono stati raggiunti. A fine 2019 il grado di copertura avrebbe dovuto essere del 69,8%; si è invece fermato al 66,3%, assai simile a quello di fine 2012; il contributo che avrebbero dovuto dare i beneficiari di rendite e delle garanzie (attraverso il mancato adeguamento delle loro rendite al rincaro) si è rivelato nullo poiché dal 2012 a oggi l’inflazione è stata addirittura negativa.

In questo contesto appare necessario avviare una riflessione e una discussione che coinvolga gli assicurati (che non hanno sicuramente visto di buon occhio il fatto che, in piena campagna per la rielezione dei propri rappresentanti in seno al CdA, quest’ultimo abbia deciso una riduzione delle prestazioni); da questa ampia consultazione dovrebbe essere possibile far emergere un percorso di sviluppo della cassa che al contempo riesca a coniugare una difesa delle prestazioni nei suoi aspetti fondamentali e una solidarietà intergenerazionale.

Le pensioni altro non sono che salario (salario differito come dicono gli esperti in materia); qualsiasi rivendicazione salariale non può che essere rivolta, in prima battuta, al proprio datore di lavoro, nel nostro caso il Cantone. Un impegno necessario, anche in considerazione che sul terreno salariale da ormai due decenni assistiamo sistematicamente ad un peggioramento della situazione (tranne qualche tardivo recupero in qualche settore). È in questa direzione che, giustamente, va la proposta del governo di un contributo integrativo di 500 milioni, presentata nel gennaio 2020.

Alla luce di queste considerazioni il collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona

-invita il Consiglio di amministrazione dell’IPCT a ritornare sulla propria decisione dell’8 ottobre 2020 relativa alla riduzione delle rendite vedovili

– invita il Consiglio di amministrazione e gli organi direttivi della Cassa a riflettere, coinvolgendo gli assicurati, su scenari diversi da quelli prospettati e che implicherebbero un’ulteriore diminuzione del tasso di conversione con conseguente riduzione delle rendite

– invita il Gran Consiglio ad accelerare l’iter legislativo del messaggio 7784 del 15 gennaio 2020 e ad approvarlo senza modifiche.

La seguente risoluzione è inviata a tutti i collegi dei docenti dei diversi ordini di scuola con l’invito ad adottare e a rendere pubbliche risoluzioni dello stesso tenore.

Bellinzona, 11 marzo 2021

Risoluzione del collegio dei docenti del Liceo Lugano 1

Lo scorso 8 ottobre 2020 il Consiglio di Amministrazione della Cassa Pensione del Cantone Ticino ha preso la decisione di procedere a importanti modifiche di alcuni articoli del Regolamento di previdenza. Gli stessi sono stati comunicati agli affiliati il 1 gennaio 2021 e sono stati giustificati con l’insufficiente grado di copertura della cassa, che non riesce a seguire il cammino di risanamento immaginato nel 2013 (obiettivo 85% nel 2051).

Purtroppo, non si è trattato di correttivi formali di scarsa incidenza: essi determineranno infatti un’importante riduzione delle pensioni vedovili in aspettativa che, a dipendenza dell’età degli assicurati, siano essi già in pensione o attivi al beneficio delle garanzie previste dalla riforma del 2013, implicheranno una riduzione dal 10 al 25%.

Non solo. Oltre a questa penalizzante decisione, a breve termine è prevista una riduzione importante del tasso di conversione, che passerà, a 65 anni, dal 6,17% al 5% circa. Per tutti coloro che non hanno alcuna garanzia, cioè la stragrande maggioranza degli assicurati e delle assicurate, ciò comporterà un’ulteriore, pesantissima diminuzione delle rendite, stimabile a oltre il 20%.

Ricordiamo che già con la riforma del 2013 tutti gli assicurati con un’età allora inferiore ai 50 anni hanno subìto una diminuzione delle rendite di circa il 20%, alla quale va ad aggiungersi un maggior prelievo sul salario quale contributo di risanamento e una retribuzione del capitale personale assai al di sotto di quella reale (negli ultimi anni pari al minimo LPP). È dunque in atto un continuo e cospicuo trasferimento di ricchezza dagli attivi ai pensionati; una tendenza che si accompagna ormai da anni a un sistematico peggioramento delle condizioni salariali degli insegnanti ticinesi.

È in questo quadro che, giustamente, il Consiglio di Stato ha proposto un credito supplementare di 500 mio a favore dell’IPCT (Messaggio 7784, 15.1.2020), a sola copertura dei maggiori costi delle garanzie rispetto a quanto preventivato nel 2013. Purtroppo però il Gran Consiglio sembra tergiversare, fingendo di non sapere che le normative federali e cantonali imporranno agli organi direttivi della cassa, in caso di rifiuto del messaggio e a brevissimo termine, di applicare nuove e pesantissime misure a danno degli affiliati attivi. Noi non saremo disposti ad accettarle.

Il Collegio dei Docenti del Liceo di Lugano 1 manifesta viva preoccupazione per questo scenario in continuo peggioramento e condivide l’esigenza espressa dai colleghi e dalle colleghe del Liceo di Bellinzona di avviare una riflessione e una discussione che coinvolga nel modo più ampio possibile gli assicurati, con l’obiettivo di contribuire a indicare un percorso di sviluppo della cassa che riesca a coniugare una difesa delle prestazioni nei suoi aspetti fondamentali e nello stesso tempo una solidarietà intergenerazionale.

Nel contempo, il Collegio sottolinea l’importante ruolo dei sindacati quali portavoce degli affiliati; ruolo che si rivela prezioso sia quando si tratta di informare sulle trattative in corso, sia promuovendo la sottoscrizione di petizioni all’indirizzo delle autorità politiche e del datore di lavoro e organizzando azioni di mobilitazione diretta a sostegno delle trattative tra le parti.

Alla luce di queste considerazioni, il Collegio dei docenti del Liceo di Lugano 1, facendo proprie le rivendicazioni già espresse dal collegio del Liceo di Bellinzona riunitosi lo scorso 11 marzo:

  • invita il Consiglio di amministrazione e gli organi direttivi della Cassa a riflettere, coinvolgendo gli assicurati, su scenari diversi da quelli prospettati e che implicherebbero un’ulteriore diminuzione del tasso di conversione con conseguente riduzione delle rendite;
  • invita il Gran Consiglio ad accelerare l’iter legislativo del messaggio 7784 del 15 gennaio 2020 e ad approvarlo senza modifiche;
  • invita il Consiglio di Stato a dare mandato ai suoi rappresentanti in seno al CdA dell’IPCT di collaborare con i rappresentanti del personale dello stesso gremio per mettere a punto un piano di risanamento che non vada a danneggiare ulteriormente le rendite future degli affiliati attivi o il loro salario attuale tramite l’aumento delle trattenute. Il CdS si impegna nel contempo a fornire i mezzi finanziari atti a perseguire tale scopo;
  • invita il Consiglio di Stato ad operarsi presso il CdA dell’IPCT affinché faccia rientrare la misura inerente alla riduzione delle rendite vedovili in aspettativa garantendo all’Istituto il versamento di un capitale pari al risparmio atteso;
  • invita Governo e Parlamento ad attivarsi per rendere di nuovo attrattive le condizioni contrattuali del pubblico impiego in generale, così che possa fungere da volano all’economia privata e contribuire ad arrestare la fuga di cervelli che da ormai troppi anni affligge il nostro Cantone, obbligando molti nostri validi giovani a trasferirsi definitivamente oltralpe;
  • invita i sindacati a perseverare nell’opposizione a qualsiasi nuovo peggioramento salariale, garantendo loro fin da subito la disponibilità del suo corpo docente alla mobilitazione.

Lugano, 25 marzo 2021