Il Liceo Lugano 1 ha promosso una petizione con cui si legge criticamente la decisione presa di recente dal Gran Consiglio ticinese riguardante l’insegnamento del tedesco nella scuola media. Il testo riprende una serie di argomentazioni decisamente condivisibili, già in parte richiamate dalle prese di posizione adottate sul tema dalle diverse associazioni della scuola (in particolare quella congiunta del Movimento della Scuola e della rivista “Verifiche”). Pubblichiamo di seguito il testo della petizione, invitando i colleghi e le colleghe a diffonderla nelle sedi.
All’attenzione dell’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio ticinese
I sottoscritti docenti con sede di servizio al Liceo cantonale di Lugano 1 prendono atto che la maggioranza del Gran Consiglio ticinese ha deciso di anticipare l’insegnamento obbligatorio del tedesco dalla seconda alla prima media, in quanto ritenuto strumento indispensabile per accedere al mondo del lavoro cantonale e nazionale.
Delude che la decisione sia stata presa senza nessuna consultazione con il mondo della scuola, malgrado le associazioni magistrali e i sindacati dei docenti avessero espresso motu proprio pareri essenzialmente negativi, ciò che poteva lasciar supporre la necessità di un maggiore approfondimento del tema.
Come inserire il tedesco in una griglia oraria settimanale già ora particolarmente carica con 32/33 ore settimanali per 10/11 discipline senza intaccare i contenuti e la qualità dell’apprendimento delle altre materie in un anno particolarmente difficile per i bambini che provengono dalla scuola elementare? Come far fronte al reperimento di docenti adeguatamente formati in germanistica? Questi ed altri quesiti andranno affrontati nel prossimo anno per adempiere al vostro diktat: si troveranno e si applicheranno delle soluzioni, anche se consci che queste comporteranno un peggioramento e non un miglioramento della nostra scuola
A questo punto ci permettiamo di rivolgervi un quesito: la scuola dell’obbligo deve continuare ad essere di matrice umanistico-culturale volta a preparare gli individui a vivere consapevolmente in una società complessa (come sancito dall’art. 1 della Legge sulla scuola media), oppure volete che formi buoni lavoratori e dunque si orienti a fini più utilitaristici? Immaginiamo la vostra logica risposta: entrambi. Ma scegliere la priorità è fondamentale, perché non è immaginabile che si possano continuare ad aggiungere contenuti all’infinito senza stravolgerne gli obiettivi fondanti e la qualità degli insegnamenti.